C'era una finestra a cui innamorarmi,
non tratteggiavo viali né sensi vietati
per cercare intersezioni di cuore,
nella disperata fortuna di lei.
La pioggia, toh, serrò i battenti
perché non scovassi altro
sulle onde d'orate di frumento
e nei riflessi vermigli di terra.
Un palmo d'ostro, ora, dirada il nubasco,
e la tempesta allevia in pozzanghere,
da qui riluce un cenno di libertà,
mi sbalza in un uomo imprevisto,
e mai concede proficui rancori.
Non mento alle tenerezze di cuore,
mi muovevano di sensi,
ma non formicolano più,
galleggiano sui ricordi di pioggia,
imbevute di violette e peonie.
Posso giocare sulle ferite adesso,
languono lucide senza dolere,
incise di me, infette di te
come una donna appena,
soffusa nell'anima.
4 commenti:
Mi rendo conto che la mia opinione lascia il tempo che trova, ma la canzone è stupenda.
Se la tua opinione è questa, lasci molto più del tempo che trova. Grazie.
Just wanted to say you have a great site and thanks for posting!…
Thank you, but.. can you understand?
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