Ho pensato ad un'alba,
abbagliato dal mare improvviso.
Mi prese paura, senza forzare,
tra le sue delicate ore.
Poi le tue mani si posarono sulle mie
e 29 lunghi secondi vinsero le ore,
li tengo ancora fitti a me.
Ho sorriso ad un'alba, ogni mattino,
mi avvolgevo ai colori della tua pelle,
stupefatto e appassionato di te.
Ho ascoltato ogni tua notte,
impercettibili, stringevi i piedi
ora impauriti, ora affettuosi
mentre seguivo i versi sibilati.
Tutto è silenzio, senz'aria,
sfiatata lentamente, fuggita,
un po' per ogni giorno di questi,
i nostri, ormai intatti.
Ho voluto, ricordo, un' alba con te,
voltavi le spalle, sprezzante
a ferire i miei sogni,
finché un giorno insospettabile
l'alba mimò un tramonto
veduto a novembre.
Speravo ancora in un' alba,
fosse plumbea o di tempesta,
ma duramente nostra.
Eppure era la fine
sola, invocata, appuntita
come una parola infilzata.
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