Boulevards incipriati di inverno,
trionfano, alberati, ai passi nuovi,
nudi per un inatteso esilio.
Quel salice spoglio di primavera,
di mie fronde si tiene sicuro, giungeranno.
Difende, tra i brulli, il bisbigliante incedere.
La locanda mi avvince di carne e di vino,
radiosa per i bagliori di legno,
affascinante dei crepitii rupestri,
affascinante dei crepitii rupestri,
mi persuade al suo boccale vermiglio.
E i volti desiderati convergono, li sento,
giocosi su di me, forestiero e appassionato.
Dietro, un vetro, una strada.
L’innamorata e un istante, mi allevia e mi redime.
Accudisce, materna, il freddo del piccolo, il suo.
Il padre vigila, forte, la sicurezza della famiglia.
Lo sguardo corre via al riverbero,
tra la neve di questo mio lungo inverno.
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