mercoledì 25 maggio 2016

Senza pensarci due volte.



Spesso, nel vedere un film, ne intuisco il finale. 
Con te non ho capito neanche chi fossero i protagonisti, 
figuriamoci la trama.
Mi alzo, ora. 
Lascio un romantico quarto d'ora e vado a mangiare un panino.
Va tutto bene.



venerdì 13 febbraio 2015

Last time, that is.




sabato 23 agosto 2014

La notte perfetta







E' passato un po' di tempo, non troppo forse, ho provato a scrivere almeno cento volte, giuro, ma, ogni volta, ho cancellato per non lasciare traccia: mancava sempre qualcosa, un dettaglio, l'armonia, e, tutt'al più, la delusione.
Colpa dell'inchiostro apatico o, magari, della matematica.
In questi anni, ho stretto gli spazi, fino a stritolarmi, infiammato com'ero, dalle mie belle speranze.
Scrivevo e scrivevo, senza rotta, cercando di ricalcare le graziose linee disegnate da lei, ma perdevo dannatamente la mia matematica.
Giorno dopo giorno, senza accorgermene, finché - non so bene dire il momento preciso - la scienziata prese le sue cose e, senza voltarsi, andò via col primo treno.
Stentavo a crederci.
Rimasi con pochi numeri, ma non ci demmo per vinti, ci rialzammo fieramente, coscienti di quel che avremmo potuto essere e fare.
E fu così che, con tanti sacrifici, riuscimmo a strappare a noi la notte perfetta.
Occhi lucidi e cuore caldo, nel vestito migliore: ero io, proprio lì, nell'esatta posizione per cui avevo lottato. Non avrei dovuto plagiare nessuna penna questa volta, libero e forte dei miei numeri.
Le stelle cadevano follemente, illudevano di desideri e foraggiavano gli intenti.
Mi spinsi invincibile a lei, le offersi l'empireo e le mie correnti.
Dopo qualche istante presi intimamente le sue mani e feci per portarle al mio petto.
Ma non erano stelle quella notte, si trattava di percezione sensoriale, di scie meteoriche, di pezzetti incandescenti di astri già passati, di frantumi, insomma. Del resto, non avevo più matematica, nessuna operazione sarebbe stata possibile.
Lei seguì le stelle, io i frammenti arsi. 
E la notte era perfetta.


sabato 6 luglio 2013

L'indugio





Il mio risveglio si tormenta per tua aurora,
i canti d'inverno mi sorridono fino a mordere,
ma non cedo le nostre ore, amor mio,
pur se la tortura mi estenua ad ogni momento,
feroce, di questa incerta attesa di te.
Quando Paura giunge, tenue, a respirarmi, 
svengo, inerme, a sfuggire le congegnate cospirazioni.
Mi lascio fievole, alle prime luci, 
sperante in un tuo abbraccio, 
che ahimè, ancor ora, non mi stringe.

Sicché nei ti amo trascurati
trovo l'unico piacere di te.


I giorni attesi.

mercoledì 12 giugno 2013

Sottovoce





Ho pensato ad un'alba,
abbagliato dal mare improvviso.
Mi prese paura, senza forzare, 
tra le sue delicate ore.
Poi le tue mani si posarono sulle mie
e 29 lunghi secondi vinsero le ore,
li tengo ancora fitti a me.

Ho sorriso ad un'alba, ogni mattino,
mi avvolgevo ai colori della tua pelle,
stupefatto e appassionato di te.
Ho ascoltato ogni tua notte,
impercettibili, stringevi i piedi
ora impauriti, ora affettuosi 
mentre seguivo i versi sibilati.

Tutto è silenzio, senz'aria,
sfiatata lentamente, fuggita,
un po' per ogni giorno di questi,
i nostri, ormai intatti.

Ho voluto, ricordo, un' alba con te,
voltavi le spalle, sprezzante
a ferire i miei sogni,
finché un giorno insospettabile
l'alba mimò un tramonto
veduto a novembre.

Speravo ancora in un' alba,
fosse plumbea o di tempesta,
ma duramente nostra.
Eppure era la fine
sola, invocata, appuntita
come una parola infilzata.

domenica 31 marzo 2013

Preghiera

"Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare e la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre." "Dammi Signore, un anima che abbia occhi per la bellezza e la purezza, che non si lasci impaurire dal peccato e che sappia raddrizzare le situazioni. Dammi un anima che non conosca noie, fastidi, mormorazioni, sospiri, lamenti. Non permettere che mi preoccupi eccessivamente di quella cosa invadente che chiamo 'io'. Dammi il dono di saper ridere di una facezia, di saper cavare qualche gioia dalla vita e anche di farne partecipi gli altri. Signore dammi il dono dell'umorismo." (Tommaso Moro 1587: Preghiere della Torre)

martedì 12 febbraio 2013

I'm in my wine









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