Ho già scritto tutto, si tratta di tirarlo fuori in modo da non fare troppo rumore, in modo che io possa accettarlo.
Ho la consapevolezza, ormai, che la mia vita, purtroppo, si divide in capitoli della durata di 3 anni: sono riuscito a farlo ancora, per l'ennesima volta.
Tra qualche giorno lascerò la mia amata bottega. Mi si stringe il cuore a chiuderle la porta per l'ultima volta.
Tra qualche giorno lascerò la mia amata bottega. Mi si stringe il cuore a chiuderle la porta per l'ultima volta.
Ne aprirò, è vero, un'altra nuova, lucida, più grande, più pesante e lo farò perché questo sono io, perché non mi risparmio e non mi accontento, perché io non so stare quieto.
Perché sono passati 3 anni e pare io abbia sempre la "crisi del terzo", qualunque sia la cosa, il rapporto, la persona con cui io abbia a che fare.
Ho capito questo e tre o quattro altre cosette che puntualmente dimenticherò o accantonerò non appena mi troverò ancora una volta all'imbarco, pronto al decollo verso la nuova destinazione.
Siamo a fine maggio 2012, a metà dell'anno, e io ho già lasciato le indimenticabili terre di lei, la mia bottega e le innumerevoli emozioni che non proverò mai, perché l'ho scelto.
Forse è quel tormento che mi consuma da sempre oppure sarà la solita immaturità di cui sono fiero o semplicemente quella perenne attrazione per le sfide, per le nuove scintillanti mete.
Non so e probabilmente non lo capirò mai.
Quel che adesso conosco è la sofferenza, si. Mi si spezza il cuore per ogni momento che non avrò, per tutte le parole già dette, per ciascuna delle tensioni che ho seguito sempre innamorato.
Sebbene in questo istante non abbia chiaro a sufficienza il quadro di ciò che mi renderà felice e che gratificherà i miei giorni fino a rassicurarmi di aver fatto il mio, ho la certezza che questo quadro si materializzerà quasi per magia. So che troverò diversi scenari e che altri sorgeranno sulle fondamenta che adesso, nostalgico, getto.... con fede, la mia, in me.
Grazie.