mercoledì 12 giugno 2013

Sottovoce





Ho pensato ad un'alba,
abbagliato dal mare improvviso.
Mi prese paura, senza forzare, 
tra le sue delicate ore.
Poi le tue mani si posarono sulle mie
e 29 lunghi secondi vinsero le ore,
li tengo ancora fitti a me.

Ho sorriso ad un'alba, ogni mattino,
mi avvolgevo ai colori della tua pelle,
stupefatto e appassionato di te.
Ho ascoltato ogni tua notte,
impercettibili, stringevi i piedi
ora impauriti, ora affettuosi 
mentre seguivo i versi sibilati.

Tutto è silenzio, senz'aria,
sfiatata lentamente, fuggita,
un po' per ogni giorno di questi,
i nostri, ormai intatti.

Ho voluto, ricordo, un' alba con te,
voltavi le spalle, sprezzante
a ferire i miei sogni,
finché un giorno insospettabile
l'alba mimò un tramonto
veduto a novembre.

Speravo ancora in un' alba,
fosse plumbea o di tempesta,
ma duramente nostra.
Eppure era la fine
sola, invocata, appuntita
come una parola infilzata.
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