mercoledì 29 febbraio 2012

Rossella Urru

Cara Rossella,
So di te solo da quando "sbadatamente" è stata data la notizia del tuo sequestro.
Non conosco la tua storia né le tue vicende perché vivo in un paese in cui a fare notizia sono i pezzi del corpo di una donna oppure i flirt di personaggi noti.
Spero di vederti presto e di ascoltare il tuo racconto, spero che un giorno siano vite come la tua a sostanziare la  cultura italiana, spero che questo movimento sia solo una eccezione alla regola che dovrebbe vigere, vale a dire attenzione e impegno costanti verso realtà come quelle della cooperazione internazionale nei paesi afflitti da guerre, carestie e povertà.

Se un giorno vivremo in un posto migliore per tutti, sarà per l'opera svolta da persone come te.
Spero, infine, che tu possa servire ulteriormente la nostra ingrata Italia, curando l'imbarbarimento socio culturale con la bellezza che connota la tua esperienza, i tuoi ideali, i presupposti delle tue scelte.
Grazie,
Fabrizio.




martedì 28 febbraio 2012

Back to my stones




 * Please leave only your footprints *



mercoledì 22 febbraio 2012

My skyline




"Quando il bambino era bambino, se ne andava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume, il fiume un torrente, e questa pozza il mare.
Quando il bambino era bambino, non sapeva d'essere bambino.
Per lui tutto aveva un'anima, e tutte le anime erano tutt'uno.
Quando il bambino era bambino, su niente aveva un'opinione.
Non aveva abitudini, sedeva spesso a gambe incrociate, e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli e non faceva facce da fotografo.
Quando il bambino era bambino, era l'epoca di queste domande: perché io sono io, e perché non sei tu? Perché sono qui, e perché non sono lì? Quando è cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio? La vita sotto il sole è forse solo un sogno? Non è solo l'apparenza di un mondo davanti a un mondo, quello che vedo, sento e odoro? C'è veramente il male? E gente veramente cattiva?
Come può essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io, non sarò più quello che sono?
Quando il bambino era bambino, per nutrirsi gli bastavano pane e mela, ed è ancora cosi.
Quando il bambino era bambino, le bacche gli cadevano in mano, come solo le bacche sanno cadere. Ed è ancora cosi.
Le noci fresche gli raspavano la lingua, ed è ancora cosi.
A ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora più alta, e in ogni città, sentiva nostalgia di una città ancora più grande.
E questo è ancora cosi.
Sulla cima di un albero, prendeva le ciliegie tutto euforico, com'è ancora oggi.
Aveva timore davanti di ogni estraneo, e continua ad averne.
Aspettava la prima neve, e continua ad aspettarla.
Quando il bambino era bambino, lanciava contro l'albero un bastone, come fosse una lancia.
E ancora continua a vibrare".





Il cielo sopra Berlino. Film tra i miei più film, sulle note di White as snow.

Il mio orizzonte - da Sud a Nord - è davanti a me e scorre.
Mi sposto a Nord per stupirmi dei riflessi più chiari, poi volo a Sud per riempirmi del fulgore dei suoi colori.
Infine, dall'Isola ne sublimerò l'essenza.

A presto.

martedì 21 febbraio 2012

Operazione Champions League



Risultato finale dell'operazione Champions League portata a termine tra le 17 e le 22.45:

2 solenni lamentele con richiamo all'etica professionale da parte di clienti i cui appuntamenti sono stati rinviati per circostanze eccezionali (alle 20,00 cominciava il collegamento con lo stadio S.Paolo).
7 bestemmie lanciatemi contro da automibilisti di intralcio nel mio percorso lavoro-casa.
2 corde vocali alzate in sacrificio per la maglia azzurra.
1 contusione allo zigomo destro causa automanata post errore sotto porta di Lavezzi.
6 Santi fatti fuori cosi, senza tentennamenti, a seguito carniche decisioni arbitrali (trarie).
18 sms di insulti di pregiata fattura nei confronti di (pseudo) amici detrattori della squadra VINCENTE.
2 proteste di vicini di casa per immissioni sonore superiori alla soglia accettabile (esagerati).

Io, da personcina a modo e garbata, questa sera farò una preghierina per scusarmi delle mie malefatte.
Dimenticavo: NAPOLI - CHELSEA 3-1
MA VIEEEENI!


lunedì 20 febbraio 2012

Scena e Cavatina




"Non vi è raggio orfano di sole né mio lampo privo di suo giogo".

domenica 19 febbraio 2012

La mia parentesi






Alla sera, quando mi ritiro dal lavoro, qualunque sia l'ora, è sempre un silenzio ad attendermi sulla soglia; mi accoglie avvolgente, ma sommesso ed io, di buon grado, mi sto abituando anche a quel suo sguardo introspettivo che in passato mi turbava.
Mi è familiare ogni sua movenza, ormai: rilassante nell'allentarmi la cravatta, formidabile nell'imbrunire i pensieri del dovere, ancora troppo accesi al mio rientro.
Tolgo la giacca e sbottono i polsini della camicia mentre mi guardo attorno a catturare un rumore, un segno umano, ma nulla. E' tutto esattamente come ho lasciato il 13 ottobre di qualche anno fa.
Non mi perdo d'animo e, a fugare ogni dubbio, mi accerto, senza dar troppo nell'occhio, che non vi siano altri ospiti in casa: mi spingo, in penombra, per le stanze che si susseguono soffermandomi solo sulle mie domande.
Ti ritrovo elettrica nei colori della tua cucina, insopportabile nei baci rossi che mi stampavi prima di uscire, sexy dietro alle montagne di libri che dovevo scalare per farti mia.
Ti cerco fino a rassicurarmi della tua assenza perché io sia solo silenzio.

Mi chiudo al fratino ed alle sue certezze di legno, robuste abbastanza per le mie speranze: ho preso posto e, quasi quasi, son pronto per scrivere storie di me misurate con l'inchiostro e pesate con la smorfia.
Pochi minuti di meditazione in cui mi raccolgo, libero da tutto.
In questo tempo finito piove sempre oltre quel vetro: gocce sospese, tremano istantanee a solleticare i rimorsi che avrei, ad ingolosirmi di una possibilità che non mi attrae.
Il battito di palpebre si tramuta in un inesorabile lancettare di immagini che mi conclude, ora e in tutti i momenti in cui non voglio evitare la tua mancanza.
"Se nella vita riuscissi a tenere i tempi che nelle arti, per dono, mi riescono esatti,  forse non avrei perso il tuo di tempo e sarei stato quello che desideravi, forse.", cosi ti scrissi dopo che andasti via, mentre sorridevi della nuova stagione e molto prima che tu volessi indietro i miei tempi.

A malapena mi sostengo, ma ora ci sono! Posso accendere "le luci della ribalta", chiamare dal pc, parlare alla tv, applaudire la musica, tentare ancora l'ultima sterzata, probabilmente sempre fuori tempo.





giovedì 16 febbraio 2012

Risvegli






mercoledì 15 febbraio 2012

Ho visto un posto che mi piace


(IRIS) ROMA, 11 FEB – Esiste un paradiso terrestre, un vero e proprio tesoro di eccellenze culturali, culinarie e politiche che è la Sicilia, un tesoro su cui Mario Monti dovrebbe contare di più sul piano dell’economia turistica. Ne sono fermamente convinti tre big della stampa internazionale come il Times, la BildDie Welt che, nel giro di pochi giorni, hanno invitato i propri lettori a scoprire i tesori della regione guidata da Raffaele Lombardo.




martedì 14 febbraio 2012

Fuor d'acqua







Punti o colori di velluto,
linee o spazi del tuo mondo,
mi hai consegnato, tentennante, in parole.
Mi son chinato ad ascoltarle 
fino ad infilzarmi del tuo amo.
Non ho speso un istante a crederti, 
mi son strappato via violento 
in cerca delle profondità che potevo.
Il blu si tingeva, rallentato, di filamenti rossastri 
mentre m'allontanavo rapidissimo per le mie sicurezze. 
Son tornato indietro a cercar i tuoi punti e quei colori, 
ma ho trovato solo linee precise e spazi giusti.
Ho toccato tutte le parole che incontravo 
perché nessun amo mi ha più abboccato.







venerdì 10 febbraio 2012

Sfida tra i ghiacci

















Cabin crew, take off imminent..

giovedì 9 febbraio 2012

La mia debolezza


No, non mi abituo: non sono mai pronto alla gratitudine, quella vera che, silente, ti guarda negli occhi per istanti senza tempo. Non sostengo lo sguardo e mi impegno con tutto me stesso a cambiare discorso, stanza, pensiero, persino i presupposti di quel riconoscimento. Dovrei avere ormai un certo callo e, invece, niente, pieno smarrimento, infinito imbarazzo. E' qualcosa che non controllo e quando dico "qualcosa" intendo ciò che accede a me, giace e fiorisce lì dove non so né voglio sapere. 

mercoledì 8 febbraio 2012

Bad day


Per una strana congiuntura astrale oggi si celebra la Jihad - Lo Sforzo. 
Impegno e dedizione di turisti della ragione nel raggiungere l'obbiettivo ormai dichiarato: disintegrarmi i cabasisi. 
Si tratta di un esercito ben addestrato che si distingue, oltre che per la costanza dell'azione sfiancante, anche per le molteplici strategie d'attacco: si va dal lancio dell'anatema (disciplina olimpica per qualcuno), a conclusioni prive di fondamento logico-fattuale fino a imboscate della ratio, passando per "ti metto dinanzi a fatto compiuto" comprensivo d'effetto sorpresa. 
Da non sottovalutare, altresì, le conseguenze devastanti della catapulta-scaraventa dogmi.
Interessanti anche le nuove tecniche di ragionamento a rimbalzo che si sostanziano nel rimbaRzo dello stesso percorso logico che si è proposto. Sempre attuale, inoltre, è "la carica" consistente nell'assimilazione di tutto, fatti e comportamenti assolutamente diversi nei presupposti e negli effetti allo scopo di ricavarne una regola violata dal sottoscritto. Importante è, nella strategia, lo status di vittima lagrimosa che inevitabilmente implica, per un verso, un folkloristico senso di dignità nella rappresentazione della realtà e dei suoi selezionati dettagli, per l'altro, isteriche minacce accompagnate da impennate di tono.


Non ho fame, per ora.

lunedì 6 febbraio 2012

Il mio idolo






"Siamo a metà partita. Le due squadre sono chiuse nello spogliatoio a discutere che cosa possono fare per vincere la partita nella seconda metà. Siamo a metà partita in America, pure. La gente non ha lavoro e soffre. E si stanno tutti chiedendo che cosa si può fare per riprendersi. E tutti noi siamo spaventati: perché questo non è un gioco. La gente di Detroit ne sa qualcosa. Aveva perso quasi tutto. Ma ci siamo rimessi al lavoro insieme: e adesso Motor City è tornata a combattere". Ho visto un sacco di tempi difficili" dice il vecchio Clint "e un sacco di rovesci nella mia vita. A volte sembra che abbiamo perso la nostra anima. Quando la nebbia della divisione, della discordia e delle accuse rendono difficile vedere che cosa c'è davanti"

La testa nel secchio





domenica 5 febbraio 2012

Whatever happens protect child who lives in you


.

Durante la settimana che si è appena conclusa, il premier Monti è stato messo alla gogna per aver definito "monotono" il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, aggiungendo, peraltro, che è bello cambiare e accettare le sfide.
Dopo una lunga riflessione e un'attenta disamina di commenti, articoli e tweet ho capito (ma probabilmente sono ritardato) che tutto quel mondo fantastico/ideale in cui sono cresciuto non esiste più.
Non mi riferisco alla normale evoluzione (o involuzione) ideologica, ma ad un contesto, ad una mentalità e ad una capacità onirica ora inesistenti.
Devo confessare che io sono stato l'ispirazione di me stesso, in ciò potendo risultare superbo, ma non è la spocchia la mia: è la verità in termini molto semplici. 
Sin da piccolo io ho avuto fiducia, fede (chiamatela come vi pare) in quello che sentivo giusto, onorevole e bello cosi come nei principi che non sono miei (lo dico sempre), ma a cui io appartengo.
Non mi cimentavo, naturalmente, in sermoni o paternali; semplicemente ero di volta in volta "certo al 100%" che avrei fatto il poliziotto, l'astronauta o lo scienziato: la mia attenzione era catturata sempre da qualcosa di fantastico: scoprire nuovi pianeti, fermare i cattivi o addirittura vivere in un altro tempo...
Oggi potrei dire che sarebbe bastata la metà di quello che ho vinto per essere soddisfatto, ma non posso negare che ogni volta che si è presentata la possibilità di "fermarmi" sono stato abbastanza abile e pronto da mandare tutto al diavolo per scommettermi, per avere l'altra metà.
Non mi sono mai annoiato, non ricordo un anno uguale ad un altro né una una certezza che abbia resistito più di un equinozio, oltre la mia primavera.
Non intendo dire che non ho mai sbagliato o che è stato tutto rose e fiori, il punto è individuare quale sia stata la carota che seguivo per andare avanti. (vi risparmio le bastonate)
Credo, dunque, che Monti, in fondo, abbia ragione quando parla di "monotonia" e "sfide" nella misura in cui, attualmente, nella mentalità comune, è smarrita ogni capacità di sognare.
Da bambino sognavo, come dicevo: proteggere il mondo, esser l'eroe solitario, viaggiare per le galassie e, nei miei slanci, i soldi non avevano importanza, le donne erano principesse da salvare, non c'era nessuna attenzione per il ritorno di fama e di successo rispetto ad ogni mio desiderio.
E' cosi che è stato il mio percorso anche successivamente, cosi è che mi meraviglio per ogni viaggio, che studio, che amo, che, ogni volta, la paura mi ha aiutato a trovare la forza per scalare le montagne.
Penso che il premier non volesse mancare di rispetto o denigrare coloro che hanno un posto fisso, piuttosto ha voluto/vorrebbe quantomeno intaccare quell'assoluta assenza, tra i giovani, di alti obiettivi.
Milioni di giovani tristemente "sognano" i soldi in qualsiasi forma: da qui si assiste a fenomeni come l'eruzione di ricevitorie e punti scommessa, stracolme di gente intenta quotidianamente a vincere per migliorare la propria condizione economica.
Non ritengo sia ignobile cercare di avere un'indipendenza economica, ma il percorso mentale e di scelte non può esser diretto già in età adolescenziale allo stipendio, ai soldi per "comprare cose". Non tutti potranno realizzare i propri sogni, ma tutti dovrebbero lottare per raggiungerli.
Ritengo il sogno, inteso in via traslata come innamoramento del proprio desiderio più alto, fondamentale per la crescita individuale e collettiva: il sottostante sacrificio, quasi mistico, produce, infatti, per un verso, un innalzamento del livello culturale medio, e, per l'altro, implica necessariamente, il delinearsi di mille diverse opportunità di vita e lavoro.
Tutto questo è "la sfida da accettare".
Riecheggiando Million Dollar Baby, credo che un uomo possa dormire serenamente solo se ha avuto l'occasione di realizzare il proprio desiderio.
Il sogno ai nostri giorni più diffuso, contrariamente a quanto detto, consiste - piano con l'entusiasmo - nel diventare famosi, non importa come: soldi, belle donne, Sardegna, Idroscalo, Jet set ...e via via..Anche fare il calciatore, desiderio di ogni bambino, è sporcato dalla necessità di gratificare il proprio ego.
Cosa è un sogno se privo della matrice epica, salvifica, avventuriera?
Quando leggo di code infinite per il provino del Grande Fratello o per fare le Veline, quando sento difendere con fervore e pervicacia la scelta di partecipare al GF o ai programmi De Filippi, mi ammutolisco e penso che qualcuno o qualcosa abbia defraudato i giovani della magia e della forza del sogno.

sabato 4 febbraio 2012

Altro che neve..

This file no longer exists on our servers.







                                                 










giovedì 2 febbraio 2012

Nothing's Real But Love








Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...