giovedì 29 dicembre 2011

More or less

(later, later, later)


Yesterday.
It Wasn't me.
Maybe.

Have you? I Have


Vado, con le bombe atomiche in testa..

mercoledì 28 dicembre 2011

Out of his hands





E' un istante che non smette.
Se avessi la forza di impormi a farti pensare a quei giorni, quando il fiato aveva il sapore d'eros e l'odore di porpora, allora sì, ti ritroveresti lontano, già per un'altra strada, innanzi ad altri occhi, anch'essi provenienti da diversi posti, traboccanti di dolorose paure, intenti, con eleganza che non ho, a succhiarti: ora pretendono, esigenti, il candore del corpo e la verginità dei sentimenti.
L'amore o il disprezzo è impotenza o morte.
Solo un attimo e poi, eccolo, un altro povero chiodo a cui appendere, in silenzio, con gesto repentino e indolore, un ricordo sconveniente e un'esplosione carnosa.
Segregato allo sfinimento, isolato da quel rimembrar agrodolce e sospirato, mi rivedi nel tuo passato più vivo e innamorato fino al detestar delle cause che, ingenuamente, mi portarono a te. 
Purtuttavia un giorno accade, di soppiatto, per il lasso di 15 indimenticati minuti, che quella stanzetta non sia più bunker, bensì, di prestigio e senza autore, spazio libero e accogliente dei tuoi più naturali istinti del cuore.
Ora splende quella parete ricca di insegne, fitta di corazze, magnifica.
Tra quegli scalpi si confondono pure i tuoi; tra le pareti incompiute giace quello scorrere incompreso ai tuoi medesimi palpiti, il tuo.
Per ogni cimelio appuntato, ti impegni a non frenare, a trapassare per viaggi torridi, a infilzare il passato come ferro nella corazza che indossi, questa nuova fiammante.
Fai presto! Prima di loro! Angosciosi e nascosti quei tumulti ti scossero di senso, ti annientarono più e più volte. Non puoi farti sorprendere oggi, per questi pochi minuti: ti crollerebbero pesanti.
Non hai che il suo mondo, quanto basta adesso.
Qualche minuto rimane per la "lanterna magica". Le macchie di luce brillano sulla proiezione, come sulla memoria, commuovono le parole, ora mute da guardare, ma sonanti sulle tue labbra.: furono urlate in una sicurezza sbiadita dal tempo e dal logorìo delle emozioni spietate.
Solo lacrime per un fazzoletto.

venerdì 23 dicembre 2011

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Tutta questa aria di natale, tutto questo amore a buon mercato e i messaggini affettuosi e la corsa ai regali, il calore ad arte...
e, in fondo, il vuoto da sfuggire.

giovedì 22 dicembre 2011

Dottor Percival Ulisse Cox


Io vivo questo.

mercoledì 21 dicembre 2011

Se ben ricordo....


Io avevo molto bisogno di dirlo.  Aspetto un anno per questo, ma è meglio del compleanno!

martedì 20 dicembre 2011

Abbiamo trasmesso



Poche parole per questa giornata: bruciano gli occhi, ma non le speranze. Ho qualcuno da ringraziare anche solo per un gesto e una sottile soddisfazione per aver conosciuto questo pezzo.
Mi concedo un po' di tregua senza analgesico.
Rido per gli orpelli e per un arioso monolocale.

Va beh, abbiamo capito...sto più di là che di qua.


E' proprio bello sto pezzo!

lunedì 19 dicembre 2011

Buondì




domenica 18 dicembre 2011

Miracolo

Today, dopo 10 giorni di dolore mondiale, mi sono svegliato cosi (come da video allegato). 
Ho deciso, dunque, di fondare una religione utilizzando le mie sanguinose storie come parabole per i fedeli.   
Anche io mi sono chiesto più volte il motivo di questa vocazione e la risposta è stata: "se sono stato sottoposto a cotanta sofferenza e non sono morto, (pur avendo reiteratamente richiesto di essere abbattuto) vuol dire che ho una missione nel mondo.
O più semplicemente, perché solo a me e agli altri niente?



sabato 17 dicembre 2011

Cometa

Ho alzato la testa e il cielo era blu, vigoroso, terso che non smettevo più di percorrerlo.
Nuvole a graffio e vento gelido per sentimenti sconnessi, e ricordi mai nati.
Tra poco sarà lume di notte anche per le rocce ciclopiche; che stranezza quelle pietre: pensate per distruggere e diventate leggenda e meraviglia.
Per sfidare il mare ci vuol coraggio, dicono, ma, son sicuro, è la paura a rendere uomini: il mare non è acqua e il coraggio non è orfano.
A guardare i passi verso la riva mi perdo; del resto, per me, è stato sempre più facile tenere il capo in alto fino a sentir gli occhi riempirsi, fino all'orizzonte.

Non sono, tuttavia, qui per me, bensì per chi ha votato per l'oblio.
Comprendo.
Conosco quell'orgoglio a cui ci si arrende per sopravvivere e conosco anche la rabbia saldata ad un paio di motivi di ferro, essenziale per viver da giusti.
Conosco, persino, la solidarietà dei compagni di trincea e non biasimo nè te nè loro.
Non sono qui per scheggiare la tua fierezza o per sciogliere l'ira, tantomeno per screditare i tuoi più cari.
Non sono qui per chiedere.
Ho preso del tempo che avevo messo da parte, mi son fatto prestare da mia madre un po' di dolcezza e son venuto, libero, per trascorrere del tempo insieme, come non ho fatto tante volte, al contrario di te.
Non verrà nessuno anche oggi, non è una festa e non ci sono invitati, ma io si.
Tiro sù il colletto del cappotto per sentire un po' di calore e, stringo la sciarpa come fosse al tuo collo e va bene cosi.
Mi basta ricordare il tuo impeto, le tue parole, la tua attenzione fino alla sensazione.
Ridevi o resistevi, un fremito era più di un bacio e meno di un'attesa.

E conosco pure quella boccetta di vetro, di lacrime fino all'orlo, che tieni nascosta anche nel vestito più bello.

Buon Natale.



Merry Christmas!



lunedì 12 dicembre 2011

Rocknrolla






Formidable!

lunedì 21 novembre 2011

Dieci inverni



mercoledì 16 novembre 2011

Mr Bojangles

(l'autore consiglia di leggere e ascoltare contemporaneamente, come da elaborazione, ma, causa mancanza link su youtube, è stato necessario ricorrere ad un diverso sito. Spero di trovare presto qualcosa di meglio!! Scusate ancora. A presto)





Vento forte in faccia, era.
Occhi premuti sulle parole, le amate,
strade di pietra bagnata, sempre illuminate deboli.
Tra le civette, stanotte, si nascondono le fronde,
forse per non invadere quel silenzio dietro cui ti sei rifugiata,
ma il mio smoking è in piedi, a ridosso di questa vetrata.
Vorrei una sigaretta e uno schotch per sorprendere i miei ricordi da questa veduta, magica, stanotte.
Basterà il buon Bob e questa vita.
Infiniti bagliori si distendono seducenti per la mia musica,
ma non è solo la città a pulsare, mia cara.
Se cerco un po più in la, trovo il sorriso tuo, il più di tutto.
Do you remember?
ti han trovato i miei amici,
ti ha voluto mio fratello,
ma quando hai sospirato per me
mi sono mosso di tip tap con classe che non avevo,
ho accarezzato il mio amico lontano da te.
Brillavi come non potevo immaginare
e io che non ero capace per natura a tenere tempo e passi,
ballavo, e ballavo fino a notte fonda.
La tua mano dentro la mia, il tuo vestito sulla mia camicia.
E quei giorni scorrevano d'estate armati,
mozzafiato come quando vidi il mare lambire il tuo costume,
caldi come le tue insopportabili fughe da me.
Si, ti vedo ancora sulla spiaggia a mezzanotte, in penombra,
prima di un bagno improvviso.
Non avresti mai avuto scampo né il tempo di schivarmi
e ballavo della mia gloria per tua bellezza
dopo la grazia di te
prima dei meritati inferi.
Non posso fare a meno di ridere divertito
del mio geniale intuito per i tuoi punti deboli,
avrei fatto qualunque cosa per averti
ho fatto qualunque cosa per averti,
ballando per te,
eri la luna e io il mare,
mi sono alzato cosi tanto da sfiorarti
e giurerei di averti preso un paio di volte.
Forse, a guardare questa collina da quella villa laggiù
vedrai me, ancora una volta, con le scarpe di vernice
e lo sguardo sornione
pronto a ballare
a tenerti la mano in tutti i tuoi passi
a prenderti al volo senza errore, mai,
prima di lasciare la scena.
Ho tolto il cappello, come il grande Fred,
l'ho tenuto al petto mentre m'inchinavo
tra generosi fischi e falsi applausi.
E ora che tra questo vetro e me
il primo bottone è sganciato
il papillon è sciolto attorno al colletto
brindo ai bei tempi e ai tuoi occhi che non ho perso,
non torneranno.
Che tu potessi rimpiangere
Mr Bojangles, non l'avrei mai detto,
non so neanche se mi fa piacere.
Io sono li nel tuo passato come tu rimani nel mio amore
e non ci sono più né l'uno né l'altro.
Non si rifiuta un ballo, ma questo sono io
e la mia presenza in te è cosa essenziale, è più di tutto
Con te son stato un uomo, perfetto,
integerrimo; volteggiavo per te perché tu avessi il meglio
e oggi che mi chiedi un ballo
tu avrai me, al mio meglio, non un ballo.
Non esco di scena perché non vi sono.
Non esser triste, c'est la vie.

Milano è avanti

"Berlusconi testimonial di incontri clandestini..."

Al Sud si fanno le corna alla vecchia maniera

Coming back form the battle





(live from car)

venerdì 11 novembre 2011

Buonasera Signorina


A prescindere dalle considerazioni tecnico tattiche sulle operazioni di sostituzione dell'esecutivo, suppongo che molti, la maggior parte degli italiani stasera, stanotte si sentirà più leggera, come ad aver già percorso un bel pezzo del difficile percorso che ci attende.
Tanti si abbandoneranno a festeggiamenti sfrenati da "giorno della liberazione", buon per loro, ma, questa sera (in cui si sta facendo il countdown come fossimo a capodanno) la mia curiosità è rapita da tutti quelli che stapperanno una bottiglia di vino con un dignitoso "hurrà"; da chi, nell'apprendere la notizia dal telegiornale, sorriderà e farà un lungo sospiro; da coloro che saranno attraversati, per un momento, da un bellissimo adolescenziale "adesso le cose cambieranno"; stasera, insomma, mi perderò, italiano tra gli italiani, nel piacere di un concerto, un film o un'opera con una sottile gioia interiore, consapevole della condivisione di questa pagina di storia.

Guardo a lei, di nuovo, giovane e fresca come non lo era da tempo.
Buonasera signorina Italia, incantato.
Mi concede l'onore di un ballo?



Don't say a word


giovedì 10 novembre 2011

Crooning in the rain

"I wish you love
and in july a lemonade
to cool your in some leafy glade"


Hold you in my arms


Ho mete che si muovono tra le mie mani, 
come astri, lasciano scie brillanti più del sogno.
I desideri non cambiano le cose, ma vegliano su di me.


(Concerto magico)

November Rain


mercoledì 9 novembre 2011

Eric Clapton, this night.



Madison Square Garden - New York City

martedì 8 novembre 2011

Leaving



Ci hanno lasciato e io ci sono rimasto male.
Ho pensato, poi, che hanno le loro ottime ragioni e amen.
Sottovoce come sempre.

domenica 6 novembre 2011

Definitely maybe


Lo schiaffo tonò sordo sul viso barbuto di Enrico, non una parola, non un movimento. Il tempo si rannicchiò in un angolo quando la mano di Siria, piena e solenne, impattò contro il suo viso, il suo nome, la sua vita, a scacciarli via. 
Il collo fu piegato verso destra al punto che il ragazzo, mortificato, non issò gli occhi fatti di lacrime, pieni di colpe, muti; Ricò, cosi lo chiamava, giocosamente Siria, stringeva i pugni mentre quella guancia si fletteva a nascondersi per il rossore violento. 
Siria lo aveva colpito con rabbia di fuoco: tutta se stessa in un istante destinato a durare oltre le foglie d'autunno.
Enrico indietreggiò di due passi e si voltò per raggiungere la camera da letto, Siria si lasciò cadere su quella sedia un po' più in là; era robusta, di legno massiccio, scura. Sollevò i piedi nudi dal cotto, raccolse le gambe al petto e perse il suo sguardo nel profumo di fiori freschi regalateli da Enrico qualche ora prima. Il silenzio sibilava soffice in camera, le pareti erano luminose come i giorni migliori, la luce tagliava, morbidi, i vetri. Ricò entrò, si appoggiò sul comò a sorreggersi e vide di fronte a sé un'immagine riversa allo specchio senza riconoscersi, poi si diresse verso l'armadio. Lo aprì con una carezza, osservò i pezzi lì ordinati e attese qualche minuto la molla, quella che fa scattare il volere: prese, dunque, la valigia e l'adagiò  lieve, sul letto.
Era freddo il sudore sul collo di Enrico, mentre il sangue s'ingrossava fino alle tempie, a bruciare. Si guardava intorno, percorreva più volte lo spazio della camera, nervosamente; dalla finestra all'armadio, al letto, al comò fino ad arrestarsi ad un passo dalla soglia della stanza senza avere la forza di aprire la porta: era ancora accostata, ma non c'erano correnti che potessero trapelare ed in quel momento comprese Siria: aveva chiuso tutti gli spiragli. Ricò, timidamente, spinse lo sguardo sino alla foto felice che trionfava lucida sul comodino vicino il balcone e trovò, poco oltre, l'inevitabile in quel fardello che giaceva sul letto
Per ogni indumento riposto, gli occhi esondavano ad accecarlo, ma Enrico resisteva a malapena all'impeto istintivo, non poteva permetterselo. Si limitava, per aiutarsi, a premere l'avambraccio contro la bocca e a tirare su col naso. Prima la biancheria intima, poi i pantaloni, a seguire le camicie ed, a chiudere, il suo libro preferito. Aveva preso forma un bagaglio per una partenza imprevista, non voluta. Enrico, appena finito, fece scorrere la cerniera, afferrò la maniglia e tirò giù a strappo; ne sentì il peso e la brutalità, ancora.
La porta della camera si muoveva, leggera, impercettibilmente, ma non era di certo il respiro di Siria a tremarla, piuttosto la speranza di Ricò. Attraversò il corridoio verso l'ingresso tenendo la testa verso l'alto; man mano che la soglia si avvicinava, le palpebre battevano ripetutamente come ali incerte al primo volo. Ricò aspettava, o meglio, pregava che Siria lo trattenesse, ma indubbiamente qualsiasi motivo lo avrebbe fatto desistere, restare. Le gambe di Enrico erano piombo da sollevare, l'aria, un muro, Siria, immobile, arroccata su quel ciliegio.
Si chiuse la porta con un flebile doppio tocco, delicato come mai, teatrale come la violenza. Enrico corse via e si fermò solo quando perse il fiato, ma non il pianto, mai rotto.  

sabato 5 novembre 2011





venerdì 4 novembre 2011

Beautiful day


Grazie

giovedì 3 novembre 2011

Take the A train



Duke Ellington, Ella Filtzgerald








mercoledì 26 ottobre 2011

LA SCORTA!




martedì 25 ottobre 2011

The Passenger



lunedì 24 ottobre 2011

Grazie



domenica 23 ottobre 2011

Le tue parole



...e poi rimango lì, una mano intrisa di sabbia, gli occhi di te.



E' arrivato quel momento, proprio quello, si: quando il passato è grande, misterioso, almeno quanto il futuro e non sai da che parte sognare, come raccontarti la storia di quei giorni. 
Mezzo accovacciato sulla riva meno battuta, rileggo il mio libro 
e l'epilogo non porta la mia firma. 

Le ore, le nubi, le onde. 
Mi muovo tra di voi  a palpebre socchiuse per quel tempo in cui i passi spontanei prendevano il loro sentiero, persuasi di potersi misurare con i tuoi moti e i miei finali a sorpresa.
Sono qui dove sai, tra questi robusti istanti, al riparo dalle mie fortezze. 
Non oso ragionar di quel che è stato, di quel che ho fatto o di altrui colpe, sono solo momenti senza anima. Ripercorro movimenti di pensiero e di dolcezza, tenue, perché non mi vedano: sono adorabili in essere, sciolti dalle catene del futuro.
Nella solitudine può esservi verità e per me è tra queste pietre, quel mare amico, l'immaginata luna e me.
Verso sorrisi e mi stringe il petto, mi preme delle parole tue, ancora intatte, conservate, con amore. 
Non temere, nessuno le avrà, sono qui ad aspettarti, ma solo qui io posso.
La parola può chiedere comprensione, l'orgoglio esige riverenza e io mi fregio dell'orgoglio delle tue parole che impugno fieramente. 
Non temere, dunque, sono per te, di te.
Le ho accudite al mio meglio, con amore.
E d'improvviso son le tue parole per me.



mercoledì 19 ottobre 2011

Persuasione


lunedì 17 ottobre 2011

Le verità nascoste









                                                                                                              Fine

mercoledì 12 ottobre 2011

Tearsdrop




A te gli occhi,
dalla mia poltrona nera, solenne.
Balli per me, ti spogli lentamente
ancora e ancora.
Butto giù quel Glenn e sono dentro te
di furia, di passione, ma sempre a modo mio.
Lo chiamano ricordo, ma è...
uno stato mentale, una dimensione senza confini,
una libertà che non ho.
Sono pezzi di vita che prendo, tiro a lucido
e spingo oltre il loro limite, di me.
Ti ritrovo, come sempre,
ora che io non sono più.
Mi cullo felice, quasi.
Mi strofino nel tepore ocra del tuo maglione
mentre ti perdo
mentre mi sogni
E' quel che rimane,
ora che le foto sono tagliate,
ora che il bicchiere è vuoto
ora.

martedì 11 ottobre 2011

Soddisfazioni

Amo mio padre quando, serenamente, con naturalezza, non chalance, mi spiega le cose come quando avevo 10 anni.
Perché, comunque sia, è sempre lui il mastro.


                                   

lunedì 10 ottobre 2011

Cosi si fa.

Arabia Saudita: calciatore colombiano arrestato perché ha troppi tatuaggi.


E HANNO FATTO BRAVO!

domenica 9 ottobre 2011

11



9



2


4




10




6


12



7


5



3


8




1


9.10.11





Era trascorso un anno da quel giorno in cui il principe la incontrò per la prima volta, lì, sul piccolo sentiero disegnato dall'imprevisto ottobre, allestito di fantasia ed alberi dalle foglie profumate. 
Quel giorno il principe arrivò su un cavallo nero, si fermò a pochi metri dalla fanciulla. Il tramonto era passato in punta di piedi da un'ora circa e il cielo non era ancora di blu, in una sera d'autunno tiepida ed invitante. 
Lei assorta, seduta ai piedi della chiesa del villaggio non sentì arrivare il principe per suo umore tempestoso. Il giovane uomo, lentamente, si voltò verso di lei, quasi per non invaderne i pensieri: la osservò per pochi secondi. Capelli lunghi e neri, tirati su senza vanità. Poi il suo sguardo perduto. Quando la ragazza alzò il capo, sulla sua bocca erano ancora lacrime, salate come le partenze a lungo preparate. 
Con innata ed imprevista spontaneità i due proseguirono per quella via di pietre tagliate e di luna crescente sotto lo sguardo marmoreo di eroi della patria; si fermarono alla fontana ad ascoltare il gorgoglìo perpetuo delle acque e per ammirarne le sculture di volatili che la fanciulla non comprese.
Camminarono finché gli occhi della gentile donzella brillarono per rincuorato sorriso, le sue mani toccarono ogni albero del parco; fin quando il principe non le offrì, protettivo, il suo braccio.

Il principe ama trascorrere il pensiero di lei in quel sentiero e sentire l'odore di quelle foglie che lei amava..

" E se Cupertino fosse stata in Italia?"

"Nel 1976 Steve Jobs di anni 21, senza una laurea e senza un soldo, fonda con un amico di 26 anni laApple Computer a Cupertino in California. I due giovani lavorano nel garage di casa. All’inizio si finanziano a credito: promettono ai fornitori che saranno pagati con i ricavi delle vendite del personal computer che stanno progettando. Poi trovano un venture capitalist che intuisce il grande potenziale delle idee dei due giovani e li finanzia, senza però chiedere garanzie reali (ipoteche) ma basandosi solo sulle idee imprenditoriali di Jobs e del suo amico. Dopo soli quattro anni la Apple computer, con l’aiuto del venture capitalist, si quota alla borsa di New York: un salto enorme. Il venture capitalist recupera i fondi investiti ed esce dal capitale della Apple."


Da il Fatto Quotidiano.
Leggete tutto l'articolo: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/09/e-se-cupertino-fosse-stata-in-italia/163066/

Interessante.


Da il Corriere della Sera


Forte dei Marmi, il sindaco mette
al bando kebab e involtini primavera

Provvedimento contro i ristoranti e i negozi stranieri
«Non hanno nulla a che vedere con la cultura del luogo»




IL PRECEDENTE - La giunta di Forte dei Marmi è stata protagonista tempo fa anche di un altro provvedimento a difesa del «genius loci»: prevedere la costruzione di case dedicate solo ai «nativi» di Forte dei Marmi per bloccare una certa «colonizzazione» di residenti da altre parti d’Italia. Su 7700 abitazioni nel comune versiliese, infatti, 4500 sono seconde case comprate o affittate tutto l’anno da turisti per lo più lombardi. E nelle restanti 3200, le così dette prime case, spesso non si parla toscano. Con i risultati che i fortedeimarmini autentici stavano diminuendo ed erano costretti a rifugiarsi nelle «riserve» delle colline della Versilia. Un esilio scelto autonomamente anni fa quando al «Forte» conveniva vendere o affittare casa, villa e terreno, diventato quasi un obbligo oggi per la mancanza di appartamenti e per i prezzi da capogiro.
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Io rifletterei prima di parlare di razzismo e xenofobia, non che sia semplice.



sabato 8 ottobre 2011

Questo si che è un titolo!

Un cretino in circolazione: questo il buongiorno dato dal “Times” sulla cover dell’inserto sportivo del sabato a Wayne Rooney."

Questa si che è chiarezza!

Fughe in diagonale



mercoledì 5 ottobre 2011

Tentativi



                                                  


"…Finché ci teniamo la nostra carne e l’anima nostra è impastata di simile fango, non domineremo mai a sazietà ciò che desideriamo: e sappiamo che è il vero, questo. Se la carne ci crea un mondo di difficoltà, per il suo nutrimento, che è obbligatorio…La carne ci invade con i suoi amori, incanti, tremori, la sua folla di fantasie, di bolle d’aria, e finisce che si realizza il detto, pienamente, che a causa sua s’introduce in noi, ostinata e continua, la negazione del pensare. Conflitti, barricate, risse: e null’altro li provoca, se non il corpo con le sue voglie…C’è ancora il colpo di grazia: ammettiamo che ci resti un po’ di calma, di libertà dal corpo, e ci dedichiamo alla riflessione: ad ogni punto dell’investigazione, eccolo, il corpo, piomba in mezzo, provoca disordine, confusione e paralisi. E finisce che per colpa sua, non si contempla più la verità. Abbiamo così una realistica dimostrazione che se vogliamo avere lo sguardo limpido su qualcosa, dobbiamo staccarci dal corpo e con lei, l’anima sola, individuare il nocciolo puro della realtà. E sono certo che solo in un periodo potremo avere ciò che desideriamo e di cui siamo innamorati, cioè la conoscenza intellettuale"…Socrate (Fedone XI - Platone).

Un prato di fiori



To Sabras...

martedì 4 ottobre 2011

"Un sole e tre nuvole"




"Eppure c'era un gran freddo,
all'improvviso,
e intorno nembi pesanti,
c'erano colori sparsi ovunque


siamo luce
e sogni
tiepidi"


Il Blog è solo (Testamento)


Mi chiedono in molti ("molti" è  proporzionale al numero di lettori fissi) il motivo e la ratio dei miei post.
Confesso, qualora vi fossero dubbi o diatribe in dottrina, che non c'è ratio né strategia, non c'è volontà più o meno celata di affascinare o sorprendere qualcuno.
Scrivere e appendere quadri a contenuto musicale o cinematografico in questa pagina è conducente a uno scopo ben preciso: soddisfare me stesso.
Nonostante l'espressione utilizzata, non è un gesto di superiorità, né di superbia il mio. Io non sono uno scrittore, non un critico, non un giornalista; il Blog - è bene sottolinearlo - non ha funzione pubblicitaria, non vuole promuovere alcun prodotto o produttore.
E' pur vero che mi fa piacere che altri vi partecipino LIBERAMENTE.
Mi appassiono al confronto per indole e per vezzo, pertanto il blog, per me (che sono l'imperatore assoluto), costituisce uno spazio aperto per tutti coloro che vogliano accedervi e anche per tutti coloro che preferiscano ignorarlo o disapprovarlo in qualsiasi modo e forma.
Sto andando forse un po' oltre i chiarimenti richiesti, ma, in fondo, questo è il mio regno (rectius: impero) e posso farlo (!!!).
Non avrei mai pensato di avere un blog, anzi per la verità non conoscevo neanche il significato preciso del termine in questione.
Tutto nacque circa un anno fa quando cominciai a leggere "il sito internet in cui scrive" una persona che chiamerò per comodità Guru.
Cominciai a leggere di Guru, appassionarmi in modo positivo o negativo in base a quello che leggevo.
Quotidianamente prendevo parte, a modo mio, agli spunti e ai temi: egli per arte e per coscienza scriveva di sé con agricola dedizione e romantico estro, e io ne rimanevo affascinato.
Scorrevano i giorni e sempre più spesso ruminavo del "suo sito internet" che, nella mia mente, si era tramutato in "blog" (ho i processi mentali del bove quando si tratta di tecnologia)... e, intanto, quatto quatto avanzava, con passo passo felpato, la voglia di partecipare, di scrivere.
Si risvegliava, sì, dentro me, un movimento.
Un movimento di cultura, una forma di apprendimento, scrivere come prova di umiltà, sentiero di fantasia, slancio onirico, riflessione luminosa, rifugio sicuro, un movimento di musica, istantaneo ed eterno.
Tornando a noi (io e il Blog): fu cosi che cominciai a verificare, munito di tutto il necessario scetticismo di cui può disporre un "uomo della carta", il mondo blogger e provincia: lo feci tramite constatazioni amichevoli o nemichevoli fino a fare il "colpo di testa": my website.
Oggi il blog è il mio amico, l'unico.

Ho avuto, come chiunque altro, le grandi delusioni d'amicizia e d'amore: quest'anno (sarà la vecchiaia) è stato particolarmente ricco in questo senso.
Da qui la grande sfida: il blog deve rimanere integerrimo.
Piccola parentesi esplicativa: nel corso della vita, ho sempre ascoltato persone ferite da traditori o infami di ogni genere e specie i quali avevano provocato loro gravi sofferenze.
Mi chiedevo sempre: dove cavolo si celano i perfidi avvoltoi, le iene ridens e quelle demens? E' possibile che incontri solo i buoni, c'avrò mica il lanternino?! Mai nessuno che mi si riveli nella sua malefica e malvagia identità! 
Ho capito, da bove, che i cattivi non esistono: ESSI sono sublimazione delle vittime.
Spesso sono definito categorico, aspro, duro, sentenzialista ecc... ma non si dimentichi che sono stato anche il cattivo e il debole, il duro e l'indifeso, non mi nascondo.
Non sono mai stato capace di punire in modo profondo alcuno (premier compreso) per il semplice motivo che non dimentico le mie malefatte ovvero le mie debolezze.

La persona che mi ha dato questa (su cui leggete) formidabile possibilità è andata via dalla mia vita bruciandone una parte come libri al rogo.
Questo non sarà nutrimento per rancore o peggio non svuoterà i sentimenti, quei sentimenti  nati liberi nell'incontro felice di emozioni, curiosità, affinità, pur se il loro percorso non è stato il medesimo.
Il connubio è cosa diversa dalla polizza assicurativa, credo.
Intendo dire che chi ti ama (latu sensu) c'è sempre, il resto sono parole.
Io ci sono.

Il Blog esiste grazie al mio guru che rimarrà tale nonostante il ripudio solenne alla mia persona.
Il Blog sbaglierà, come è normale che sia, ma saprà guardare a se stesso senza giustificazioni o sfumature: queste saranno sempre riconosciute alle vittime, non ai carnefici, se non per lo stretto necessario per sopravvivere.





Ah dimenticavo, questo fu l'inizio :

Stasera, un'altra sera..
giace, confortata, Luna al riparo da Mare avido di suo chiarore.
Eccoti distante e splendente; ed è cosi che il sospiro delle mie onde mi fa potente e solo, temibile e pauroso. Il tuo riflesso mi imbelletta di romantico furore sicché mi innalzo, poderoso di tuo magnetismo.
E ancor mi sorprendo di grandezza di cui ho dono mentre dirompente ti cerco, mi ergo, solenne e devastante, teso a sfiorarti: ogni essere vivente si china al mio cospetto a domandar pietà e tregua.
Languida e sfuggente mi parli...: "le tue profondità mi affascinano, irriducibile guerriero.
Ti sfido ogni giorno perché i tuoi gorgoglii solleticano la mia pace.
Forse non dovrei, ma non posso non esser attratta di mio stesso calamitar le tue formidabili arti."
Sorridi irresistibile e sussurri sommessa: “Ti guardi e ti crogioli nella maestosità che ti appartiene come se mi avessi soggiogata; ti piace pensarlo e probabilmente anche a me, eppure per quanto tu, irruente, possa dominare ogni genere e specie di amante ovvero incantare i cuori di meraviglie che porti in grembo..seppure la bellezza delle irripetibili forme che assumi, non lascia scampo alcuno … ti perdi nel sogno che ti ingrossa e cosi rifiuti me che non sono del regno che ti fa capo."
Vani i tardi aneliti, ciechi gli sguardi verso te, riprendo tacito e piatto ad offrir diletto ai miei bagnanti. Ventosa e flebile ti specchi in me di immobile slancio.
 Silente e travagliato, sbircio il tuo bagliore che, ad ogni notte, mi trema fin dentro, travolgente.


domenica 2 ottobre 2011

Sentitamente

venerdì 30 settembre 2011

E' tutto lì


            
                                                   "Sognò il tempo che lo voleva fermare"

       








Ringrazio ancora il mio Guru: mi ha anche insegnato i diversi modi di pubblicare i video.
A te.
                     

On the dock of the bay








mercoledì 28 settembre 2011

Buon umore




lunedì 26 settembre 2011

Sleeping Satellite


il Bruco


Io non ho mai smesso di guardare il bruco.

giovedì 22 settembre 2011

Locked man


Io, si io.
I am a locked man.
Una condizione che mi guadagno nel corso dei secoli per "meriti" personali di diverso genere e specie.

Aver cose da dire, ma ingoiarle,
Voler bene e passare indifferenti,
Fremere in silenzio
Reprimere ciascun pensiero affinché il pensiero imploda
Modificare di ratio il passato per renderlo coerente con il presente, inutilmente.
Dimenticare ogni giorno il pezzo che manca.
Immaginare una reazione che non sarà mai.
Escogitare quotidianamente una strategia di riconquista.
Smontare scientemente ogni strategia di riconquista.
Scegliere l'oblio sebbene il fu sia dinanzi a me costantemente.
Porsi una domanda senza una risposta e poi un'altra fino a notte fonda.
Trovare negli altri gli sguardi perduti.
Aprirsi al cielo solitari per rispettare la scelta più dolorosa.
Scorrere il ricordo per sublimazione fino a precipitarne senza vertigine.
Sorridere a labbra serrate per suo gesto che si rinnova nel tuo.

Locked man,
una condanna senza fine.
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