domenica 17 giugno 2012

Binario 12





Ho consumato le scarpe,
son arrivato fin qui
per guardarti al cuore.
Nessun orologio al polso,
solo una valigia satura di panni.

Brutte notizie, pessime,
è il tuo treno a muover via.
Il fischio del capostazione,
un incrocio di sguardi, 
è quel che rimarrà.

Lacrime non possiedo più,
ho fiorito illuse speranze,
epiche e confortanti.
Ne eran piene le tasche, caspita.
Eppure, per buchi e strappi, son evase,
han preso quel convoglio,
le ho intraviste accanto a te.

Eccomi, binario 12,
mi contempli in silenzio
in assenza delle amate attese.
Non so tornare indietro,
cedo a me, come disperavo,
privo del coraggio di rispondermi.

M'è sospirata la città e i due fiumi,
il vecchio cinema e il nostro passato.
Potrò disegnare oltre questa carta,
i giorni immaginati e il tuo viso.
Troverò, son certo, i tuoi passi,
e li proteggerò in punta di matita,
fino al dissolversi delle orme soffiate,
a vederne i gesti da cui nacquero.
I tuoi, i miei, i nostri.




5 commenti:

Anonimo ha detto...

Disegnare oltre la carta e proteggere in punta di matita sono due azioni che cercherò di copiarti. Sinonimo di cuore ed intelligenza. Nuova valvola di decompressione, per me.
Chiara

Farnetico ha detto...

E sempre non ti vuoi far trovare da me, giusto?

Anonimo ha detto...

Ma il mio messo con dettagli e coordinate non è ancora arrivato??rimedierò di persona!Promesso.c.

Farnetico ha detto...

Il Regno di Sicilia è luogo lontano e, per molti, di pura fantasia. Leggenda plurisecolare.
Il mio indirizzo email è presente nel blog, Chiara..

Anonimo ha detto...

Ah si eh?notizia interessante...

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