martedì 5 luglio 2011

Sono un giocatore



Di gioco vivo, si, per adrenalina
Per lussuria, per professione.
Ho fatto il male, sempre d'amore
Mi sono innamorato leggero, di te
Ma era un riflesso ebbro, sbilenco,
Lasciato scivolare senza guardare.

Sorridi, imbarazzata per mio rio,
Indaghi, fanciulla, l'ironia che vorresti
Più di tutto, più che mai, più di te.
Attendi invano al tuo appuntamento
Mentre pian piano s'accorciano i labbri
Ancora tremanti de'morsi di speranza.

Adesso non più solleticar d'intelletto
Perché è' sole di mezzanotte sui tuoi occhi.
Mi nascondo a loro, chiusi, sordi
protetti da lenzuolo lacrimoso,
trasparente e rassegnato,
Di grazia tessuto, perfetto e intatto. 

Ora tu sfera eterea a me nuova,
Brilli per tuo cuore di ludibrio offeso,
Immobile alla mia vergogna, tu,
Fiera per quel fiore strappato.
Un'altra partita con mano ferma,
Un altro colpo e poi via, lo prometto.

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