giovedì 19 maggio 2011

Rolling in the deep



                                                                                ...........Good sound

2 commenti:

ale ha detto...

a volte immagino che forma abbiano le parole mie o altrui... trireme, galee, velieri, barchette, zattere o mezzi gusci di noce che a stento stanno a galla.
quando riesco a dargli forma cerco di osservare, immaginando, se ci sono capitani, marinai, passeggeri, schiavi, naufraghi o resti di gherigli, dentro.

puntualmente, l'immagine, più precisa si fa, più tende a svanire lasciando le parole lì a galleggiare nella mente.

credo che quando qualcosa è troppo complesso da dire, quando il momento non è ancora giusto e un'emozione sopravanza scavalcando tutto il resto, le parole si trasformano in meduse che da sole seguono le correnti e le maree, senza sentire la tempesta. quando poi torna un attimo il sereno è odioso rendersi conto che hanno perso consistenza, che non sono state predatrici o pirati su un vascello.

quando accade forse il punto non è quanta resistenza siano riuscite a opporre ai flutti del mare o perché non abbiano cavalcato le onde più alte, vincendo la tempesta... forse, come ogni cosa che prenda il largo, è al mare che appartengono e non possono sfuggirgli...

credo che l'altro giorno in quell'incontro si è scatenata dentro una tempesta a cui nessun comandante, pur con l'imbarcazione più resistente, avrebbe saputo resistere.
ma magari non c'era da resistere...

perché c'è un dio del mare in te, padrone di ogni cosa penetri o solchi gli abissi, finanche della stessa tempesta.



[e se la risposta era "no", non è a lei che si riferiscono... vale lo stesso, perché io "sì" mi riferisco a quel momento]

Farnetico ha detto...

Beh, intanto grazie.
Mi piace moltissimo quello che hai scritto.
Da dove lo hai copiato?
Descrive bene quello che ho vissuto qualche giorno fa...perfettamente.
Credo anche che più o meno tutti si trovino in queste condizioni in quei casi, ma il problema è ammetterlo, LASCIARSI ANDARE e non invadere il "passato" con nuove congetture.

"Puoi chiudere con il passato, ma non sempre il passato chiude con te"...NEI CINEMA

(La musica è vita, la vita è nostra se la viviamo.)

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